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Italiano con la poesia: le preposizioni improprie con “Estate di San Martino” di Cesare Pavese

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Mole antonellianaCome già saprete, l’11 novembre si celebra San Martino, il soldato romano che, narra l’iconografia, divise il suo mantello con un mendicante; a questo gesto generoso la tradizione popolare fa risalire la causa del clima favorevole che si verifica a cavallo di tale data: per alcuni giorni le temperature si rifanno tiepide e generalmente splende il sole. “L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino”, dice un proverbio, e un altro ancora ci ricorda che è il momento di stappare le botti ed assaggiare il vin nuovo, magari accompagnato da una manciata di caldarroste, “per San Martino ogni mosto è vino”.

Estate di San Martino è il titolo di una poesia di Cesare Pavese tratta dalla raccolta Lavorare stanca (1936):

Le colline e le rive del Po sono un giallo bruciato
e noi siamo saliti quassù _____ a maturarci nel sole.
Mi racconta costei – come fosse un amico -
Da domani abbandono Torino- e non torno mai più.
Sono stanca _____ vivere tutta la vita _____  prigione.
Si respira un sentore di terra e, di là dalle piante,
a Torino, a quest’ora, lavorano tutti _____ prigione.
Torno a casa dei miei dove almeno potrò stare sola
senza piangere e senza pensare alla gente che vive.
Là mi caccio un grembiale e mi sfogo in cattive risposte
_____ parenti e _____ tutto l’inverno non esco mai più.
Nei paesi novembre è un bel mese dell’anno:
c’è le foglie colore _____ terra e le nebbie al mattino,
poi c’è il sole che rompe le nebbie. Lo dico tra me
e respiro l’odore _____ freddo che ha il sole al mattino.
Me ne vado perché è troppo bella Torino _____ quest’ora:
a me piace girarci e vedere la gente
e mi tocca star chiusa finché è tutto buio
e la sera soffrire _____ sola. Mi vuole vicino
come fossi un amico: quest’oggi ha saltato l’ufficio
_____ trovare un amico. Ma posso star sola così?
Giorno e notte – l’ufficio – le scale – la stanza _____ letto -
se alla sera esco a fare due passi non so dove andare
e ritorno cattiva e al mattino non voglio più alzarmi.
Tanto bella sarebbe Torino – poterla godere -
solamente poter respirare. Le piazze e le strade
han lo stesso profumo _____ tiepido sole
che c’è qui tra le piante. Ritorni al paese.
Ma Torino è il più bello _____ tutti i paesi.
Se trovassi un amico quest’oggi, starei sempre qui.

Avete notato degli spazi vuoti? Dovete riempirli con le preposizioni semplici mancanti (Esercizio 1). Avete anche notato che la parola senza è colorata di rosso? È per ricordarvi che siamo in presenza di una preposizione impropria, cioè parole che derivano da aggettivi, avverbi o participi e che si trovano sempre in compagnia di un nome, un aggettivo o un’altra preposizione. Sono rappresentate in gran numero, ma per facilitarvi un po’ il compito per fare l’Esercizio 2 ne abbiamo scelte soltanto 12: a voi inserirle al posto giusto secondo la logica della frase, scegliendole fra le seguenti:

attraverso; davanti; dentro; dietro; dopo; durante; eccetto; fuori; lungo; senza; sopra; sotto

1. Per fare le cose per bene ed essere tutti presenti, sarà meglio fissare l’appuntamento per _______ le feste natalizie.
2. Mi sono tutti molto simpatici, _______ tuo cugino: quello non lo sopporto proprio, mi fa venire l’orticaria!
3. Devi renderti conto che io sono il Presidente di questa compagnia, _______ di me non c’è nessuno: mi devi totale e assoluta ubbidienza, Lorenzo!
4. Ecco, mettiti lì, ________ a quella finestra: la foto verrà con la luce giusta.
5. Il cane camminava solitario _______ la ferrovia: un’immagine un po’ triste, no?
6. _______ la lezione, Lorenzo parlava dei fatti suoi al telefonino fino a quando la Direttrice l’ha richiamato severamente al dovere.
7. I ladri sono penetrati nell’appartamento _______ una finestra lasciata avventatamente aperta.
8. Il gatto, inferocito, si è rifugiato _______ il letto. Adesso chi ha il coraggio di prenderlo?
9. Non ti voltare, non guardare chi c’è _______ di te: vuole farti una sorpresa!
10. Ti aspetto _______ casa, ho troppo freddo a stare in giardino.
11. Quel tuo amico è un tipo _______ cervello: crede sempre che le cose gli debbano cadere dall’alto e che gli basti solo schioccare le dita. Povero scemo!
12. Sono _______ di me: mi hai fatto veramente arrabbiare. Non devi cercarmi né telefonarmi per almeno un mese o giuro che ti mangio vivo!

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Italiano con le canzoni: “Quando una stella muore” di Giorgia

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giorgia_stellaQuando una stella muore è una nuova canzone di Giorgia che pensiamo potrà esservi utile per migliorare la vostra comprensione dell’italiano.

Per prima cosa provate a mettere in ordine i versi tra parentesi, poi ascoltate la canzone e controllate.

Cambia il cielo
cambia la musica dell’anima
ma (qui con tu resti) ________________ me

Tra lo stomaco e i pensieri più invisibili
e da lì (andrai te non ne) ________________

La vita cambia idea, cambia le intenzioni
e mai (fa come sa nessuno) ________________

Quando una stella muore
che brucia ma non vuole
un (se bacio ne va) ________________

L’ (accorgerà se universo ne) ________________
quando una stella muore fa male, fa male.

Troppe notti sotto agli occhi porto livide
ho (mio a modo imparato) ________________
a leccarmi le ferite più invisibili
perché è (che fa così si) ________________

Ma la vita cambia idea e cambia le intenzioni
e mai (fa come sa nessuno) ________________

Quando una stella muore
che brucia ma non vuole
un (se bacio ne va) ________________
l’(accorgerà se universo ne) ________________
quando una stella muore, fa male

a metà tra il destino e casa mia
arriverà la certezza che non (colpa è stata mia mai ________________ 

non (colpa è stata mia) ________________

Un (se bacio ne va) ________________
l’(accorgerà se universo ne) ________________
quando una stella muore
fa male

Comprensione. Leggi il seguente testo e a seconda del senso della frase scegli la parola corretta tra le due suggerite.

Quando una stella muore è il primo singolo/album della cantautrice soul-pop italiana Giorgia, estratto dal nono album Senza paura.

La canzone. Scritto da Giorgia con la collaborazione di Patrizio Moi e Norma Jean Martine, anticipa l’uscita prevista il 5 novembre 2013 del decimo/nono album di inediti della cantautrice romana/americana. Il brano è entrato in rotazione radiofonica a partire da venerdì 4 ottobre, primo singolo estratto dal nuovo album di classici/d’inediti, registrato in presa diretta a Los Angeles.

Il video. La cantante/cantautrice ha registrato a Fiorano Modenese, in provincia di Modena, alcune scene di Quando una stella muore. Come location del video musicale è stata scelta l’area delle Salse di Nirano, nota per il fenomeno geologico delle salse eruttive che restituiscono un paesaggio suggestivo e lunare, ricoperto di coni vulcanici/gelato. Altre riprese del film/video sono invece state realizzate in Veneto, al Parco Naturale delle Cascate di Molina, girate tra foreste, fiumi e cascate e anche presso il Ponte di Veja, un arco naturale sempre nello stesso Parco Naturale delle Lessinia.

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L’italiano con una mamma IMperfetta: “Il tempo non torna più”

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"Schiaccio l'interruttore!"

“Schiaccio l’interruttore!”

Guarda una prima volta  l’episodio “Il tempo non torna più” della nuova serie televisiva “Una mamma IMperfetta“.

  • Completa le frasi con queste parole e verifica le tue risposte guardando una seconda volta l’episodio (fino a 6:35):

nemico – pronta – recuperare – tempo – sospeso – tranne – blocca -

  1. Adesso il tempo è _______________ finché non sono ________________.
  2. Non sarebbe fantastico? un interruttore che li _______________________.
  3. Sarebbe un interruttore che blocca il tempo per tutti _____________ che per te, cosi tu hai lo spazio per _________________________ tutto quello che non riesci a fare.
  4. Sarebbe bellissimo, perché il tempo è il nostro ______________.
  5. Viviamo tutti con l’ossessione del _________________.
  • Rispondi ora alle domande, guardando da 6:35.
  1. A che ora era la riunione e a che ora è arrivato il collega?
  2. Perché ha fatto tardi il marito?
  3. Quando doveva portare la spesa il garzone?
  4. Perché la sua amica non vuole abituare i suoi gemellini alla puntualità?
  5. A quanto ammonta la percentuale dei ritardi agli appuntamenti della mamma?
  6. In una settimana quante ora di ritardo ha accumulato?
  7. Secondo sua moglie Davide è in ritardo: a)mai; b)quasi mai; c)qualche volta; d)ogni tanto; e)sempre.
  8. “Non me ne faccio un problema” e “lascio correre” significano la stessa cosa?
  9.  Che cosa chiede il bimbo a sua mamma?
  10. “Sono una pippa”. Che cosa significa? a)non sono affatto in ritardo; b)faccio sempre tardi; c)non sono per niente brava.
  11. Quanto ritardo ha accumulato oggi mercoledì?
  12. Chi abita le stanze illuminate di notte?
  13. Che cosa faceva il piccolo scrivano fiorentino?
  14. Che decisione prende alla fine la mamma.
  • “Sarebbe bello se funzionasse, vero”. Questa frase esprime una impossibilità nel presente e  in italiano si esprime così: condizionale + se+congiuntivo imperfetto.
  • Se tu potessi fermare il tempo che cosa faresti? Immagina almeno tre cose che faresti! Usa il condizionale presente.

 

  •  Tempo,  ritardo o tutti e due ? Abbina questi verbi a uno dei due nomi (tempo o ritardo) o in alcuni casi a tutti e due.
  1. accumulare
  2. recuperare
  3. sospendere
  4. bloccare
  5. stressarsi
  6. fare
  7. arrivare in
  8. fermare
  9. stressarsi per
  10. farsi condizionare dal
  11. non scomporsi per

Tutti questi verbi sono presenti nel video. Riguarda il video e prova a rintracciarli.

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Italiano con la storia dell’arte: le opere di Andrea del Sarto a Firenze

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Andrea del Sarto - Autoritratto

Andrea del Sarto – Autoritratto

Andrea del Sarto può essere considerato il maestro della prima generazione di manieristi quali Pontormo e Rosso Fiorentino che rinnovò la tradizione pittorica rinascimentale usando le tecniche pittoriche più moderne, variando le tonalità e la monumentalità delle figura. A Firenze è possibile ammirare moltissime opere di questo importante artista vissuto a cavallo tra il Rinascimento e il Manierismo fiorentino.

Andrea del Sarto, pseudonimo di Andrea d’Agnolo di Francesco di Luca di Paolo del Migliore Vannucchi nacque a Firenze nel 1486 e qui morì nel 1530. L’appellativo “del Sarto” deriva dal mestiere del padre che appunto faceva il sarto. Sin da piccolo frequentò le botteghe d’arte di Firenze, tra cui quella di Piero di Cosimo. Dopo aver visto alcuni lavori di Michelangelo e Leonardo, lasciò la bottega di Piero di Cosimo e prese a metà col Franciabigio una stanza che fungeva da bottega e abitazione in piazza del Grano, vicino a dove sorgeranno gli Uffizi. Proprio in quel periodo si allontanarono da Firenze Michelangelo, Leonardo e Raffaello per cui il ventiduenne Andrea, giovane promessa della pittura moderna,  riempì il vuoto lasciato dai grandi maestri del Rinascimento.

Nel 1509 ricevette l’incarico di completare il ciclo di affreschi nel chiostro della basilica della Santissima Annunziata sulle storie dei miracoli di san Filippo Benizzi. Il ciclo era stato iniziato nel 1460 da Alessio Baldovinetti, proseguito da Cosimo Rosselli e poi rimasto incompiuto. Negli anni successivi vennero chiamati a completare le lunette del ciclo Pontormo e Rosso Fiorentino che, ispirandosi ad Andrea e lavorando poi ad altre opere legate alla basilica, crearono una vera e propria “scuola” in contrapposizione a quella di San Marco.

Gli affreschi che si possono ammirare nel chiostrino della Santissima Annunziata, il Corteo dei Magi (1511) e poi la Natività della Vergine (1514), sono probabilmente la testimonianza di un suo viaggio a Roma nel 1510 che gli avrebbe permesso la conoscenza degli sviluppi pittorici di Leonardo e Raffaello.

Di questo periodo abbiamo numerosi disegni di Andrea del Sarto che gli hanno fatto la fama di grande disegnatore: questi lavori rivelano un attento studio della lezione michelangiolesca.

Nel 1509 iniziò gli affreschi monocromi del chiostro dello Scalzo, a Firenze, raffigurazioni pittoriche che danno l’effetto bassorilievo: la realizzazione dell’opera durerà, con molte interruzioni, fino al 1526, e diventerà meta di studio obbligata per tutti gli artisti emergenti dell’epoca.

Andrea del Sarto - Madonna delle Arpie

Andrea del Sarto – Madonna delle Arpie

Anche la Madonna delle Arpie degli Uffizi, del 1517 richiama l’immagine di una scultura: la monumentalità delle figure in posizione piramidale ricorda il titanismo di Michelangelo, addolcito però dallo sfumato leonardesco e dall’uso di colori brillanti.

Negli stessi anni, assieme a Pontormo e altri suoi allievi, partecipò anche alla decorazione della Camera nuziale di Palazzo Borgherini che si trova in Borgo Santi Apostoli a Firenze.

Alla fine del 1517 o ai primi del 1518 sposò Lucrezia del Fede: in questo periodo dipinse alcuni ritratti che si trovano adesso a Madrid e Londra. Dopo il maggio 1518 partì per la Francia, invitato da Francesco I, ma dopo solo un anno, forse richiamato dalla moglie, forse a causa della sua timidezza che gli precluse l’inserimento a corte, tornò a Firenze.

Ritornato a Firenze riprese i lavori al chiostro dello Scalzo, dove lo aveva sostituito nel frattempo il Franciabigio. Di questi anni particolarmente importante dal punto di vista compositivo e cromatico è la Pietà dipinta per le monache di San Piero a Luco (ora alla Galleria Palatina), nel Mugello, dove Andrea si era rifugiato nel 1523 per sfuggire all’epidemia della peste, e ispirata alla Pietà di Fra’ Bartolomeo.

Interessante è anche il piccolo dipinto a olio su tavola del Salvatore che si trova nella cappella dei voti in Santissima Annunziata dove il Cristo,  in un’inquadratura strettissima, è dipinto di tre quarti e con lo sguardo rivolto allo spettatore. Il rosso della veste e il volto sfumano dolcemente nell’ombra dello sfondo, secondo una tecnica sperimentata da Leonardo da Vinci. La mano di Andrea del Sarto si riconosce  soprattutto nell’espressione malinconia e al tempo stesso intensa del Cristo.

Andrea del Sarto - Cenacolo di San Salvi

Andrea del Sarto – Cenacolo di San Salvi

Probabilmente l’apice della sua arte, Andrea lo raggiunge con il Cenacolo di San Salvi, un grande affresco conservato nel Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, vicino la chiesa di San Salvi, a Firenze. L’opera venne realizzata in larga parte tra il 1520 e il 1525 anche se la commissione risaliva al 1511, fu conclusa nel 1527 e completata in sessantaquattro giornate. Fu una delle pochissime opere superstiti fuori dalle mura durante l’assedio di Firenze nel 1529-1530: pare che i soldati imperiali guidati da Carlo V furono così colpiti dalla sua sorprendente modernità da risparmiarlo. Dal 1534 il monastero divenne femminile e venne introdotta una rigida clausura che rese l’opera di fatto invisibile. L’impostazione della scena è di chiara ispirazione leonardesca ma con influssi anche del Ghirlandaio. La parte superiore dell’affresco è molto originale poiché rappresenta una terrazza dove due personaggi, sullo sfondo di un cielo al tramonto, assistono alla scena. Uno dei due tiene un vassoio ed è quindi un servitore della locanda, mentre l’altro, con le braccia appoggiate alla terrazza rivolge lo sguardo verso di lui, ruotando la testa di profilo: uno dei due potrebbe essere l’autoritratto del pittore. I colori usati non sono quelli primari della tradizione quattrocentesca (rossi, azzurro, gialli intensi), ma mezze tinte come il violetto, il verdognolo, l’arancio e il turchese. L’artista fa anche largo uso del chiaroscuro per dare l’idea del movimento delle vesti e della plasticità delle figure, inoltre sono numerosi gli effetti cangianti, come quello nella veste di Giuda che siede a sinistra di Cristo.

Un Autoritratto di Andrea del Sarto è visibile nel Corridoio Vasariano della Galleria degli Uffizi mentre alla Galleria Palatina si possono ammirare un bellissimo San Giovannino e forse l’ultima opera dell’artista, l’Assunzione della Vergine dipinta per la badia vallombrosana di Poppi.

La tomba di Andrea del Sarto si trova nella basilica della Santissima Annunziata.

Comprensione. Adesso rispondete alle domande:

1. Andrea del Sarto può essere considerato l’ultimo pittore del Rinascimento. Vero/Falso

2. Franciabigio è stato il maestro di Andrea. Vero/Falso

3. Piero di Cosimo è stato uno dei maestri di Andrea. Vero/Falso

4. Pontormo e Rosso Fiorentino lavorarono alla Santissima Annunziata. Vero/Falso

5. Pontormo e Rosso Fiorentino sono pittori manieristi. Vero/Falso

6. Andrea viaggiò molto a Roma, Madrid, Londra e Parigi. Vero/Falso

7. La pittura di Andrea del Sarto è una sintesi dell’arte di Michelangelo, Raffaello e Leonardo. Vero/Falso

8. Anche il Cenacolo di San Salvi subì molti danni durante l’assedio di Firenze. Vero/Falso

9. La parte più originale dell’affresco del Cenacolo di San Salvi è quella inferiore. Vero/Falso

10. Andrea del Sarto è sepolto a San Salvi. Vero/Falso

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L’italiano con una mamma IMperfetta: “No, non è la gelosia”

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gelosiaOggi parliamo di gelosia e di invidia.

  1. Qual è la differenza tra gelosia e invidia?
  2. Vi è mai capitato di essere gelosi o invidiosi di qualcuno?
  3. Qual è stata la vostra reazione?
  1. Quali sono i personaggi gelosi e invidiosi? Perché?
  • Guarda una seconda volta l’episodio e completa le frasi con una o più parole:
  1. Alexandra lavora come baby-sitter presso questa famiglia da __________________.
  2. Alexandra è gelosa del _______________________.
  3. La mamma dichiara di essere una persona gelosa ____________________.
  4. Da quando è arrivata Rita Spagnola tutte le altre mamme sono gelose del fatto che i loro figli sono _____________________ .
  5. Una mamma dice minacciosa: ” Se la Spagnola non smette di provocare Monica  la _______________________.
  6. Rita Spagnola ritiene importante che i bambini capiscano qual è ____________________.
  7. Secondo una mamma Monica sta facendo ____________________.
  8. Claudia dice sempre ______________________.
  9. La gelosia è un mostro _______________________.
  10. Le mamme “perfette”, gelose della Spagnola, meditano _____________________.
  11. La resa dei conti è stata interrotta dall’_________________________.
  12. La bambina è disperata perché_________________________.
  13. Papà Eugenio da giorni lascia sua figlia a scuola come ________________.
  14. Papà Eugenio è impegnato con _______________________.
  15. Si scopre così che Papà Eugenio si è _____________________.
  16. La ragazza ricambia le _________________.
  17. Per la piccola Nora è _______________________.
  18. Camilla minaccia la Sua compagna dicendole: ” se torni dalla Spagnola _____________________.”
  19. La Spagnola si è fatta male alla mano destra mentre ____________________.
  20. Alcuni dicono che sia stata Mariolina a colpire ______________________________.
  21. Papà Eugenio ha chiesto alla mamma di __________________________.
  22. Papà Eugenio si è innamorato o si è _________________________?
  23. La mamma non sa fare ______________________.
  24. Stasera Mariolina farà un ___________________________.
  25. Rita Spagnola dovrà portare __________________________.
  • A) Alexandra dice: “non ci sto, mi dispiace”. Questa frase significa: a)sono gelosa di lui; b) non accetto questa situazione; c) mi vendicherò.
  • B) Alexandra dice: “Lui minoranza, io pure minoranza”. “Pure” significa: a)anche; b) neppure; c) oppure.
  • C) La mamma dice: “Rita spagnola ha scatenato diverse forme di gelosia”. “scatenare” significa: a)finire; b)causare lentamente; c) far cominciare.
  • D) Mariolina usa un’espressione volgare: “questo cazzo di orto”. Potremmo rendere meno volgare quest’espressione aggiungendo un ortaggio al posto della parola cazzo? Quale fra questi? a)carota; b)cavolo; c)patata; d)sedano.
  • E) La mamma chiede: “Chi è che ha avuto la bella idea di fare un orto davanti a scuola”. Il tono della domanda è: a)scherzoso; b)sarcastico; c)affettuoso.
  • F) “Se per oggi potevo occuparmi della piccola Nora me ne sarebbe stato infinitamente grato”. Nell’italiano scritto quale altro tempo verbale dobbiamo usare al posto dell’imperfetto di potere?
  • G) La piccola Nora dice “Soffro dell’abbandonamento di mio padre”. Abbandonamento non esiste nella lingua italiana. Qual è la parola corretta?
  • H) Mariolina dice: “io non c’entro“. Questa espressione significa: a)non voglio fare polemiche; b)non sono capace; c)non volevo che accadesse; d)non sono io la responsabile di quanto è accaduto.
  • I) Dissodare, vangare, raspare, piantare, seminare, zappettare sono tutte parole che userà spesso: a)un insegnante; b)un agricoltore; c)un genitore; d)una persona gelosa.

Curiosità: “essere verde d’invidia” in italiano vuol dire essere molto invidioso/a.

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Italiano con la storia dell’arte: il Franciabigio

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Franciabigio - Madonna con Bambino e San Giovannino - Galleria degli Uffizi

Franciabigio – Madonna con Bambino e San Giovannino – Galleria degli Uffizi

Abbiamo incontrato il Franciabigio diverse volte parlando di Andrea del Sarto in due precedenti post. Vediamo più approfonditamente chi era questo pittore e quali sono le sue opere più importanti. Le domande in fondo all’articolo vi permetteranno di verificare la comprensione del testo.

Franciabigio, il cui vero nome era Francesco di Cristofano, nacque nel 1482 a Firenze dove visse e lavorò per tutta la sua vita fino al 1525. Iniziò a lavorare con il pittore rinascimentale Mariotto Albertinelli, ma nel 1506 aprì insieme all’amico Andrea del Sarto uno studio in Piazza del Grano, tra via de’ Neri e via de’ Castellani, proprio dietro alla Galleria degli Uffizi.

Come testimonia Giorgio Vasari, Franciabigio era particolarmente dotato nella tecnica dell’affresco ed era molto abile nel ritratto. Queste sue doti sono visibili nei due affreschi monocromi presenti nel Chiostro dello Scalzo dove dipinse tra il 1518 e il 1519, nel periodo in cui Andrea del Sarto si trovava in Francia, la Benedizione di san Giovannino che parte per il deserto e l’Incontro di Cristo e san Giovannino. Di grande valore artistico è lo Sposalizio della Vergine, affresco policromo presente nel Chiostrino dei Voti della basilica della Santissima Annunziata. Franciabigio lavorò al ciclo di affreschi della Santissima Annunziata assieme agli allievi della bottega di Andrea del Sarto e ad altri importanti artisti come Rosso Fiorentino, Pontormo, Francesco Indaco e Baccio Bandinelli.

Calza-cenacolo

Franciabigio – Cenacolo – Convento della Calza

Un altro dei grandi lavori di Franciabigio è il Cenacolo (1514) affrescato per il Convento della Calza (zona Porta Romana) con le bellissime finestre in trompe l’oeil che si aprono su tre differenti paesaggi naturali e urbani.

Nel 1520-21, nella villa medicea di Poggio a Caiano, mentre Andrea del Sarto affrescava il suo Tributo a Cesare, Franciabigio realizzava nella parete diagonalmente opposta il Ritorno di Cicerone dall’esilio, una metafora delle vicende di Cosimo il Vecchio e della sua cacciata con il successivo rientro trionfale a Firenze. Particolarmente interessanti sono le architetture fantastiche che dominano la parte superiore dell’affresco.

I ritratti di Franciabigio risentono fortemente dell’influenza di Raffaello e di Leonardo, sia nell’aspetto naturalistico delle opere che nella posizione del soggetto stesso. Tale è a volte la somiglianza con Raffaello che alcune delle opere a lui attribuite sono in realtà state fatte da Franciabigio.

Altre opere di Franciabigio sono visibili a Firenze alla Galleria degli Uffizi e alla Galleria Palatina.

Comprensione. Rispondete Vero o Falso alle seguenti domande:

1. Franciabigio è stato un allievo di Andrea del Sarto. Vero/Falso

2. Franciabigio affrescò il Chiostro dello Scalzo insieme a Giorgio Vasari. Vero/Falso

3. Nel Chiostro dello Scalzo gli affreschi di Franciabigio sono due. Vero/Falso

4. Lo sposalizio della Vergine è un affresco che si trova nel Chiostrino dei Voti. Vero/Falso

5. In Santissima Annunziata Franciabigio lavorò insieme ad Andrea del Sarto, Pontormo e Rosso Fiorentino. Vero/Falso

6. L’affresco del Cenacolo che si trova nel convento della Calza è stato dipinto intorno a tre finestre. Vero/Falso

7. Tributo a Cesare è un affresco di Franciabigio. Vero/Falso

8. Nella villa di Poggio a Caiano Francabigio e Andrea del Sarto lavorarono insieme sullo stesso affresco. Vero/Falso

9. Franciabigio era un ottimo ritrattista. Vero/Falso

10. Raffaello si è ispirato a Franciabigio. Vero/Falso

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L’italiano con le cento città d’Italia: C come Caltanissetta

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Stemma della città

Stemma della città

Regione: Sicilia.
Abitanti: 60mila, i nisseni.
Posizione: quasi al centro della Sicilia, sorge fra tre colli, da cui domina il paesaggio circostante.
Origini: fondata forse intorno al V secolo a.C. dai Sicani col nome di Nissa (il cui significato resta incerto). Conquistata nelll’846 d.C dagli arabi cambiò il nome in Qalʿat al-nisā, ovvero “castello delle donne”. Il vecchio nome venne quindi conservato ma cambiò di significato.
Monumenti e attrazioni:la Cattedrale di Caltanissetta o Duomo di Santa Maria la Nova, l’Abbazia di Santo Spirito, la Chiesa di Sant’Agata al Collegio, la Chiesa di Santa Croce, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, il Palazzo del Carmine, il Palazzo Moncada, il castello di Pietrarossa, la fontana del Tritone in Piazza Garibaldi (di fronte al duomo), il parco archeologico Palmintelli.
Economia: centro agricolo e dirigenziale, con un prestigioso passato estrattivo alle spalle. Altro settore economico cittadino è quello artigianale, soprattutto nel campo delle pipe, dei dolciumi e del torrone. A Caltanissetta ha anche sede il Gruppo Averna, l’azienda principale della zona, che produce il famoso amaro. Tuttavia la città è scarsamente sviluppata dal punto di vista economico, a causa di un insieme di congiunture sfavorevoli sotto molteplici aspetti (carenza di infrastrutture, povertà di risorse, illegalità dilagante, scarso interesse della politica, poca oculatezza negli investimenti, ecc.).
Eventi e Tradizioni: La settimana Santa, la festa di San Michele (29 settembre).
Gastronomia: i ‘cavateddi’ (pasta arricchita con uova), le ‘muffulette’ (pizzette con cipolla e acciughe), il ‘maccu’ (zuppa di fave e finocchietti), la ‘mbriulata’ (focaccia ripiena di salsiccia, olive nere, cipolla, pecorino grattugiato), il coniglio selvatico in umido con capperi e olive bianche, il torrone a base di nocciole, miele e mandorle.
Curiosità: Vicino alla città, troviamo la cosiddetta Collina dei Vulcanelli, famosa per le Maccalube (dall’arabo maqlub, terra che si rivolta), raro fenomeno di vulcanesimo sedimentario.

Dati e informazioni tratti da Wikipedia.

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La cattedrale

La cattedrale

Palazzo del Carmine

Palazzo del Carmine

La chiesa di Sant'Agata al Collegio

La chiesa di Sant’Agata al Collegio

L'abbazia di Santo Spirito

L’abbazia di Santo Spirito

La vista dalla città

La vista dalla città

Italiano con le canzoni: “Chiamami Napoleone” di Samuele Bersani

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Ascolta la canzone di Samule Bersani “Chiamami Napoleone“.

samuele-bersani-chiamami-napoleone

Chiamami Napoleone, chiama anche Cesare e se vuoi chiama chi ti pare
Non c’è più niente qui
Qui da conquistare che non ci siamo presi già

Chiamami Morricone, chiamami Mozart, e se sente chiama Beethoven
Non c’è più niente qui
Qui da musicare a parte un disco dei Modà

Chiama anche Dio, digli che io
Io gli ho chiesto un favore alla volta e lo prego a modo mio
Chissà se lui se lo ricorda…

Chiama anche me, “Ciao, come stai?”
Avrei molte domande da farti ma non le faccio mai,
Non voglio che tu mi risponda

Chiamami la Cardinale, chiama Monica Vitti, e chiama chi sa invecchiare
Tranquillamente qui
Qui di naturale c’è solo il tonno in scatola

Chiamami Sergio Leone, chiama Fellini anche se sogna lo puoi svegliare
Non c’è più niente qui
Qui in questo stivale ridotto a pantofola

Richiama Dio, digli così
Mi aspettavo un messaggio privato e lo aspetto ancora qui
Chissà se lui mi avrà in memoria

Chiama anche me, “Ciao, come stai?”
Ho trovato occupato e ho pensato non ci parliamo mai
Ma questa è un’altra storia…

  • Le parole sottolineate sono tutti nomi di personaggi famosi (chi più chi meno). Li conosci? Prova a abbinarli alle seguenti frasi.
  1. famosa attrice considerata l’unica “mattatrice” della commedia all’italiana, in grado di tener testa ai suoi colleghi uomini Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi.
  2. Celeberrimo regista italiano. Ha sceneggiato e diretto film come “La Dolce Vita” e “Amarcord”.
  3. attrice italiana, nata in Tunisia, considerata negli anni sessanta la donna più bella del mondo. Indimeticabile la sua interpretazione nel “Gattopardo”
  4. il creatore dell’universo.
  5. Imperatore francese nato in Corsica e morto a Sant’Elena.
  6. Noto compositore della fine del settecento. Tra le sue opere ricordiamo il Don Giovanni, Le nozze di Figaro e il flauto magico.
  7. uno dei più importanti registi della storia del cinema italiano e internazionale, particolarmente noto per i suoi film del genere spaghetti-western.
  8. compositore, musicista e direttore d’orchestra italiano,

    famoso soprattutto per le sue numerose colonne sonore cinematografiche (più di 500). Sua la colonna sonora di “Il buono, il brutto, il cattivo”.

  9. Noto condottiero e generale romano. Morì pugnalato in una congiura di senatori suoi oppositori.
  10. Gruppo pop italiano.
  11. Celebre compositore degli inizi dell’ottocento. Tra le sue opere ricordiamo la quinta e la nona sinfonia.
  • Rispondi ora a queste domande:
  1. Lo stivale è sinonimo di a)scarpa, b)pantofola, c)Italia.
  2. Se sei un pantofolaio significa che a)ti piace stare in casa a non far niente, b)adori ogni tipo di pantofole, c)ami sempre stare in pantofole.
  3. Un persona che musica una canzone deve a)conoscerne il testo, b) sapere suonare almeno tre strumenti musicali, c)essere un bravo musicista.
  4. Se tu hai una persona in memoria significa che a) hai il suo numero di telefono registrato nella rubrica del tuo cellulare, b)ti ricordi molto bene di lei, c)ti ricordi molto bene il suo aspetto fisico e potresti descriverlo facilmente.
  5. Il contrario di naturale è a)artificioso, b)complicato, c)artificiale.
  • Per finire: scegli un personaggio fra quelli sopra citati e, con l’aiuto di Wikipedia, scopri almeno 5 cose che il tuo personaggio ha fatto nel corso della sua vita.
  • E tu quale personaggio storico vorresti chiamare se fosse possibile? Che cosa gli vorresti chiedere?

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Italiano con la storia dell’arte: le sculture di Baccio Bandinelli

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Ercole e Caco

Ercole e Caco – Piazza della Signoria

In questo post vedremo chi era lo scultore Baccio Bandinelli e quali sue opere è possibile ammirare a Firenze. Alla fine del testo si trovano dieci semplici domande per verificare la comprensione del testo.

BartolommeoBaccio Bandinelli, (pseudonimo di Bartolommeo Brandini) è uno scultore fiorentino nato nel 1488 e morto nel 1560. Nacque e morì a Firenze ma lavorò in varie città italiane come Genova, Carrara e Roma. Visse la fine della stagione rinascimentale e tutta quella manierista venendo a contatto con diversi importanti artisti.

Baccio era figlio di un famoso orafo fiorentino Michelangelo Brandini che lavorò alla corte dei Medici. Studiò disegno e pittura, ma il suo talento si espresse quasi esclusivamente nella scultura. Il suo primo maestro fu Giovan Francesco Rustici, scultore di cui si hanno poche notizie biografiche.

L’influenza di Michelangelo fu determinante tanto che ne divenne imitatore e rivale. Il Vasari riporta come la sua passione per l’opera di Michelangelo lo spingesse a provare una vera e propria invidia verso il maestro come attesta il famoso episodio dei cartoni della Battaglia di Cascina. Michelangelo era stato incaricato di eseguire questo grande affresco e aveva lasciato esposti i cartoni preparatori. Molti giovani artisti andavano a palazzo per studiarli e tra questi c’era anche Baccio, uno dei più accaniti studiosi. Pare però che non riuscendo a riprodurre con la stessa forza espressiva i disegni del Buonarroti, preso da un accesso di ira, li rubò tagliandoli a pezzi e infine distruggendoli.

Busto di Cosimo I

Busto di Cosimo I

Sembra però che Vasari e altri contemporanei di Bandinelli, come Benvenuto Cellini, abbiano deliberatamente denigrato l’artista, poiché la lotta tra di loro per ricevere incarichi di lavori pubblici era aspra e senza quartiere. La statua di Ercole e Caco (1534), di ispirazione michelangiolesca evidenziata da un esasperato gigantismo, fu definita da Cellini “un sacco di poponi appoggiato a un muro”.

Il raffinato virtuosismo in stile manierista di Bandinelli è invece apprezzabile nei bassorilievi del coro di Santa Maria del Fiore, considerati il suo capolavoro, nel busto di Cosimo I di pregiata fattura che si trova al Museo del Bargello insieme a diverse altre sculture tra cui Adamo ed Eva (1551).

A Firenze si possono vedere molte opere di Baccio Bandinelli: Orfeo con Cerbero, è un marmo del 1519, che si trova nel cortile di Palazzo Medici-Riccardi; alla Galleria degli Uffizi c’è una copia del Laocoonte (1520-1524); in Piazza San Lorenzo si trova il Monumento a Giovanni delle Bande Nere (1540); nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio vi si trovano diverse statue; il Cristo morto sorretto da Nicodemo è visibile nella basilica della Santissima AnnunziataDio Padre (1549) nel chiostro della Basilica di Santa Croce; altre sculture si trovano nel giardino di Boboli.

Comprensione. Rispondete Vero o Falso alle seguenti domande:

1. Baccio Bandinelli ha collaborato con Michelangelo Buonarroti. Vero/Falso

2. Bandinelli è uno scultore tardo rinascimentale e manierista. Vero/Falso

3. A Firenze ci sono molte oper di Bandinelli. Vero/Falso

4. Vasari e Cellini erano rivali di Bandinelli. Vero/Falso

5. Michelangelo distrusse i disegni preparatori di un lavoro per Palazzo Vecchio. Vero/Falso

6. Cellini amava molto la statua di Ercole e CacoVero/Falso

7. Vasari, Cellini e Bandinelli non si conoscevano. Vero/Falso

8. Cosimo I aveva incaricato sia Cellini che Bandinelli di eseguire un’opera. Vero/Falso

9. Uno dei lavori più importanti di Bandinelli si trova in Santa Maria del Fiore. Vero/Falso

10. Non ci sono lavori di Bandinelli in Santissima Annunziata. Vero/Falso

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- Il Franciabigio.
- Una comprensione su Pietro da Verona (San Pietro Martire).
- La chiesa di Ognissanti e il Crocifisso di Giotto.
Lessico di base.

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L’italiano con i dolci: il crème caramel (o latte alla portoghese)

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Questo lo abbiamo fatto noi!  Delizioso!

Questo lo abbiamo fatto noi! Delizioso!

Guarda il video dedicato alla ricetta del crème caramel, presentata dallo chef “Il Bocca”. Ti consigliamo di guardare una prima volta il video per intero senza interruzioni e di guardarlo una seconda volta stoppandolo mano a mano che esegui l’esercizio.

Sottolinea solo le frasi vere.

  1. Lo chef faceva questo dolce con sua madre quando era bambino.
  2. Il crème caramel è una ricetta tipica livornese.
  3. Lo chef fa sempre questo dolce con sua madre.
  4. Si metta una padella sul fuoco affinché si riscaldi per bene.
  5. Vi si aggiungano 5-6 cucchiai di zucchero e fate scaldare bene lo zucchero fino alla sua caramelizzazione.
  6. Il liquore strega serve per eliminare il retrogusto amaro dell’uovo.
  7. Si mescoli bene il tutto fino a ottenere un composto omogeneo.
  8. Bisogna fare attenzione che il caramello non bruci.
  9. Il composto deve essere filtrato affinché diventi più solido.
  10. Lo chef ha partecipato al programma televisivo “Masterchef”.
  11. Per rendere il caramello più liquido basta aggiungere delle gocce d’acqua.
  12. Meglio versare il composto in vari stampini che in un unico stampo.
  13. Gli stampini devono cuocere in una pirofila in forno a bagnomaria a circa 180 gradi per circa 30-40 minuti.
  14. L’acqua nella pirofila dovrà essere alta un dito più o meno.
  15. Per controllare se il crème caramel è pronto lo chef lo tocca con un dito.
  16. Il crème caramel deve essere servito non appena esce dal forno.

Abbina ogni espressione alla sua spiegazione.

  1. Senza troppi fronzoli.

    lo stampino

    lo stampino

  2. Ghiacciarli.
  3. Un pelino di (liquore Strega).
  4. Ossia.
  5. una bella rimestata (del composto).
  6. a modino.
  7. grumi.
  8. stronzate.
  9. belli colmi (gli stampini).
  10. Mi raccomando.

a) una piccola quantità.

b) fatto/a per bene.

c) ovvero.

d) semplice, non elaborata.

e) una mescolata.

f) fate attenzione, è importante!

g) proprio pieni.

h) piccoli pezzi di farina non sciolta.

i) cose stupide (volgare).

l) raffreddarli

  • Confronta la ricetta che hai appena visto con questa qui. Quali differenze trovi tra le due preparazioni? Elencane almeno tre.

Latte alla portogheseArticoli correlati

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L’italiano con Crusca&Capital ovvero i dubbi sulla lingua italiana (2)

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Ecco tre registrazioni della rubrica radiofonica ”La lingua langue” con Marco Biffi, docente di Linguistica italiana dell’Università di Firenze e responsabile del sito dell’Accademia della Crusca, all’interno del programma “Ladies&Capital” condotto da Betty Senatore e Silvia Mobili. In ogni puntata, Marco Biffi chiarisce un dubbio sulla lingua italiana, rispondendo alle domande delle conduttrici.

Ascolta ora le registrazioni e prova poi a rispondere tu alle domande di ogni puntata. Puoi ascoltare più volte.

a) Pericolo di morte o pericolo di vita? Il o la fine settimana?

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Risposta 1: ______________________________________________________________

______________________________________________________________

Risposta 2: ______________________________________________________________

______________________________________________________________

b) Si può dire gli per loro?

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Risposta: ______________________________________________________________

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c) È piovuto o ha piovuto?

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Risposta: ______________________________________________________________

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la saetta, ovvero il fulmine o anche lampo

la saetta, ovvero il fulmine o anche lampo

a) Riascolta adesso la prima registrazione e completa le frasi

  1. Bisogna _____________ un po’ all’origine della parola pericolo.
  2. La prima ______________ che ne abbiamo è di Leonardo da Vinci.
  3. Un ______________ è un termine tecnico che sta a indicare una parola che viene presa da una lingua straniera.

b) Riascolta adesso la seconda registrazione e completa le frasi:

  1. Virginia ci ______________ che viene usato “gli” _____________ di “loro”.
  2. Questo uso di “gli” _______________ fa parte di quell’italiano neostandard dell’uso ____________ di cui abbiamo parlato altre volte
  3. Si può usare in contesti meno ___________________.

c) Riascolta adesso la terza registrazione e completa le frasi:

  1. Si dice in entrambi i modi. Per i tempi di tipo _____________ si può usare sia l’ausiliare “essere” che l’ausiliare “avere”, quando sono _________________.
  2. Naturalmente è diverso nel caso in cui ci sia un uso _________________ transitivo del verbo.
  3. Ad esempio: “Giove fece piovere _______________”. Ecco in questo caso se c’è la dipendenza di un complemento oggetto la frase al passivo richiede il verbo “essere” e non il verbo “avere”, quindi “______________ sono piovute dal cielo”.

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L’italiano con Crusca&Capital ovvero i dubbi sulla lingua italiana
Per visionare altre 25 videocomprensioni cliccate qui.

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Italiano con la storia dell’arte: Bartolomeo Ammannati, architetto e scultore

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Palazzo Pitti dal Giardino di Boboli

Palazzo Pitti dal Giardino di Boboli

Continuiamo il nostro viaggio nell’italiano con la storia dell’arte con una comprensione su uno degli artisti più importanti del manierismo per il suo contributo all’architettura e alla scultura. In fondo troverete alcune semplici domande per controllare la comprensione del testo. 

Bartolomeo Ammannati è stato uno dei più notevoli artisti del manierismo, corrente artistica del 1500 che si rifà ai grandi maestri come Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Ammannati nacque a Settignano, vicino a Firenze, nel 1511. A 12 anni iniziò a studiare con il suo maestro, Baccio Bandinelli. Ben presto lasciò Firenze per lavorare a fianco di Jacopo Sansovino a Venezia dove collaborò nella realizzazione della decorazione della Libreria di San Marco.

Nel 1550 si sposò con la poetessa Laura Battiferri, nobildonna nata a Urbino: nella loro villa di Maiano, appena fuori Firenze, accoglieva un circolo di umanisti, artisti e poeti, tra i quali Agnolo Bronzino, Benvenuto Cellini, e altri. Si spostarono a Roma dove Ammannati lavorò come scultore e architetto insieme a Vasari. Ritornato a Firenze divenne artista ufficiale della corte di Cosimo I de’ Medici.

Tra le prime opere di questo periodo troviamo la fontana di Giunone per la Sala Grande (quello che diventerà il salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio), che però non vi trovò mai posto. La fontana venne inizialmente sistemata nel Parco di Pratolino, poi fu spostata nel Giardino di Boboli, infine fu smembrata. Solo da pochi anni, in occasione della mostra del Cinquecentenario di Ammannati, è stata riassemblata ed è possibile vederla nella sua interezza nel museo del Bargello.

Sempre in questo periodo completò i lavori alla Biblioteca Laurenziana che dopo la partenza di Michelangelo da Firenze erano rimasti in sospeso. Lavorò anche a Palazzo Grifoni, che si trova nell’angolo sud ovest di piazza della Santissima Annunziata, proseguendo i lavori avviati da Giuliano di Baccio d’Agnolo e progettando probabilmente anche il giardino.

Particolare della Fontana del Nettuno - Piazza della Signoria - Firenze

Particolare della Fontana del Nettuno – Piazza della Signoria – Firenze

Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I, gli commissionò il completamento di Palazzo Pitti: in particolare nel 1560 realizzò, sempre rispettando lo stile originale di Filippo Brunelleschi, il primo ampliamento del palazzo che prevedeva in particolare l’edificazione dell’imponente cortile interno, a tre piani. Lo stile era senza precedenti e fu successivamente ripreso in molti altri palazzi europei tra cui ad esempio il Luxembourg di Parigi. Ammannati si occupò anche dell’ampliamento dei giardini retrostanti il palazzo, il Giardino di Boboli.

Nel 1569 progettò una delle sue opere più famose, l’elegante, leggero ma anche resistente Ponte di Santa Trinita che resistette per secoli alla furia dell’Arno fino alla seconda guerra mondiale quando venne distrutto dai tedeschi in fuga da Firenze. L’attuale ponte è stato ricostruito nel 1957.

Un altro famoso lavoro, inizialmente assegnato all’ormai anziano Baccio Bandinelli, è la Fontana del Nettuno per Piazza della Signoria, che però i fiorentini non hanno mai particolarmente amato ribattezzandola “Biancone”, soprannome derivato dalla sua michelangiolesca imponenza e dal colore del marmo. Lavorò insieme al suo assistente Giambologna, alla fontana tra il 1563 e il 1565 sul blocco di marmo originale scelto da Bandinelli. Come modello per il volto di Nettuno scelse proprio il Granduca Cosimo I. A Michelangelo il lavoro non piacque e accusò Ammannati di aver sprecato un bel pezzo di marmo e disse la famosa frase: “Ammannati, Ammanato, che bell’marmo hai rovinato!”. Il lavoro sulla fontana continuò per altri dieci anni e Ammannati vi aggiunse dèi dei fiumi, satiri ridenti e cavalli che emergono dalle acque, tutto in pieno stile manierista.

Le statue in marmo Vittoria, Leda e il cigno e Parnassus, si possono vedere al Museo del Bargello, mentre il bronzo Allegoria dell’inverno si trova nella Villa Medicea di Castello e la Dea Opi a Palazzo Vecchio.

Ammannati è morto a Firenze il 13 aprile 1592 ed è sepolto insieme alla moglie nella chiesa di San Giovannino degli Scolopi in via de’ Martelli a Firenze. Venne spesso criticato per i suoi lavori dagli artisti suoi contemporanei, tuttavia sia la sua attività artistica è stata rivalutata rendendolo oggi uno degli artisti più rilevanti del manierismo toscano.

Comprensione. Rispondete Vero o Falso alle seguenti domande:

1. Ammannati è stato il maestro di Baccio Bandinelli. Vero/Falso

2. Ammannati lavorò principalmente a Firenze, ma anche a Venezia e a Roma. Vero/Falso

3. Il progetto della Biblioteca Laurenziana era di Michelangelo. Vero/Falso

4. Alcune sue opere si trovano nella basilica della Santissima Annunziata. Vero/Falso

5. La fontana di Giunone era inizialmente collocata dentro Palazzo Vecchio. Vero/Falso

6. Ammannati lavorò all’ampliamento di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli. Vero/Falso

7. Palazzo Pitti è ispirato al palazzo del Luxembourg di Parigi. Vero/Falso

8. Il Ponte Santa Trinita che vediamo oggi non è originale. Vero/Falso

9. La Fontana del Nettuno è chiamata anche BianconeVero/Falso

10. Bartolomeo Ammannati non era amato dai suoi contemporanei ma oggi la sua opera è stata rivalutata. Vero/Falso

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- Baccio Bandinelli
- Il Franciabigio.
- La chiesa di Ognissanti e il Crocifisso di Giotto.
Lessico di base.

Accademia del Giglio, lingua italiana, arte e cultura a Firenze.

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Imparare l’italiano con i video: esercizi e attività dall’A1 al C2

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Vi proponiamo la raccolta di tutte le nostre videocomprensioni, testate in numerose classi di italiano L2 nel corso di questi anni qui all’Accademia del Giglio. Per quanto riguarda gli esercizi e le attività di livello A1/A2 abbiamo scritto tra parentesi accanto a ogni videocomprensione gli argomenti grammaticali trattati. Per i livelli superiori ci siamo invece talvolta limitati a specificare solo il genere del contenuto della videocomprensione, dal momento che dal B1 in poi ci siamo quasi sempre concentrati sulle capacità di ascolto, sulla produzione (scritta e orale) e sul lessico, lasciando i temi grammaticali a altre tipologie di esercizi (peraltro presenti in questo blog). Buon videoapprendimento!

collage

  • Videocomprensioni per A1/A2

Cucina
L’italiano con le ricette di Benedetta Parodi: pane al cioccolato (passato prossimo)
L’italiano con le ricette di Benedetta Parodi: penne al pesto di zucchine e frittelle di lenticchie (passato prossimo)
L’italiano con le ricette di Benedetta Parodi: pasta alla Norma (passato prossimo)

Costume, società e intrattenimento
Qual è il tuo hobby preferito? (articoli, preposizioni e presente indicativo)
Videocomprensione: l’italiano coi soliti idioti: la pensione (presente indicativo)
L’italiano con i soliti idioti: la raccomandata con ricevuta di ritorno (presente indicativo)
L’italiano con un medico in famiglia (possessivi)
L’italiano con lo spot della Coop (vocabolario della spesa, verbo scegliere)
Tutti pazzi per amore!  (presente e lessico)
Uno strano Cristoforo Colombo (presente e lessico)
Gli spot del gelato (presente e lessico)
Ma dove siamo? (lessico e preposizioni)
La pimpa e le stelle cadenti (presente e lessico)
La Pantera Rosa (presente e lessico)
I lavori domestici (verbi)
La Linea (presente)
Come Fantozzi inizia la sua giornata di lavoro (riflessivi)

  • Videocomprensioni per B1/B2

Lingua italiana
L’italiano con Crusca&Capital ovvero i dubbi sulla lingua italiana (1)
L’italiano con Crusca&Capital ovvero i dubbi sulla lingua italiana (2)

Storia e cultura
Il cuore di Roma
Le terme di Caracalla
Il Colosseo,
Siena sotterranea
Palazzo Chigi
Il Vittoriano
Andrea Palladio visto da Philippe Daverio (storia dell’arte)
Il giovane Leonardo da Vinci a Firenze
Il piccolo Leonardo da Vinci

Costume, società e intrattenimento
L’italiano con una mamma IMperfetta: “No, non è la gelosia” (sit-com)
L’italiano con una mamma IMperfetta: “Il tempo non torna più” (sit-com)
Si parla di castagne con Aldo, Giovanni & Giacomo
Cos’è un Gruppo d’acquisto solidale (G.A.S.) (attualità)
Metaforica-mente: parlando e… in pubblicità!
L’italiano con Via Massena 2: il regalo last-minute (sit-com)
L’italiano con via Massena 2: la notizia bomba (sit-com)
L’italiano con Via Massena 2: Interferenze dialettali (sit-com)
5 cose di cui ho paura (pronomi relativi)
L’italiano con le superstizioni
Se i modi di dire fossero reali… (espressioni idiomatiche)
Se i modi di dire fossero reali… (2) 
Carla Signoris e Serena Autieri parlano del video di “Vuoto a perdere” di Noemi
La telefonata con Carlo Verdone: il signore e il maggiordomo (skecth comico)
La telefonata di notte con Carlo Verdone (skecth comico)
Gente di fretta: colpi di sole (sit-com)
Il cameriere in prova (vocabolario del bar e pronomi diretti)
Fantozzi si metta a dieta (skecth comico)
Fantozzi gioca a tennis (skecth comico)
Questo mondo è per te (il backstage)

Scienza e ecologia
L’italiano con il risparmio energetico
Il rapporto di Goletta Verde sul mare in Italia
No ai sacchetti di plastica
Costruire una casa ecologica
Dal dottore con Lillo e Greg (skecth comico)

Economia
L’italiano col marketing (2)
L’italiano col marketing (3)

Cucina
La ricetta dei cenci (o frappe)
Farfalle gialle con piselli gratinati
Lasagne al pesto con verdure

Videocomprensioni per C1/C2

Storia e cultura
Tintoretto visto da Philippe Daverio (storia dell’arte)
Tiziano visto da Philippe Daverio e Augusto Gentili (storia dell’arte)
Intervista a Roberto Saviano (mafia)
Il caso Enrico Mattei (storia, mistero).
Il caso Pier Paolo Pasolini (storia, mistero).

Costume, società e intrattenimento
L’italiano con le 8 notizie di Massimo Gramellini (attualità)
L’italiano con Pane e Tulipani: il discorso indiretto (cinema)
L’italiano con Pane e Tulipani: dal discorso indiretto al diretto (cinema)
Risparmio digitale (attualità)
Come Vasco Rossi è diventato una rockstar

Economia
L’italiano e la banca: Benigni allo sportello
L’italiano e la banca: Benigni dal direttore

Cucina
L’italiano con un aperitivo d’autunno
La dieta sana
Scrivi la ricetta del dolce

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Italiano con il lessico: da “Il presepio dei sette anni” di Achille Campanile

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Presepe

Presepe

Continuiamo con le storie del tempo di Natale. Fare il presepio (o presepe, come viene chiamato in Toscana) in genere è molto divertente, e gratificante per gli spiriti ingegneristici e visionari, ma può trasformarsi in un vero e proprio stress da super lavoro per alcuni sventurati: dalla semplice capannuccia, con poche statuine della Sacra famiglia e dei pastori, si può giungere a progettare interi sistemi orografici che invadono una grande parte della sala da pranzo (stanza normalmente deputata ad accogliere  la scena natalizia)!

Il brano che segue contiene alcuni estratti di un racconto del famoso umorista Achille Campanile, intitolato Il presepio dei sette anni, in cui si narrano le vicissitudini di un padre di famiglia, impegnato nella poco gratificante attività annuale di costruire la tradizionale rappresentazione della Natività di Gesù Cristo. L’esercizio che dovete fare vi chiede di individuare il significato delle parole o delle espressioni scritte in neretto, tra i tre proposti.

“Al presepio Luca cominciava a lavorare parecchi giorni prima di Natale e la preparazione di esso si svolgeva in un’atmosfera di guerra, del tutto in contrasto col carattere idillico della pia bisogna. Le prime scaramucce avvenivano quando, un paio di settimane avanti la Vigilia, si tiravan fuori gli accessori conservati dal Natale precedente. Tutti rotti o malandati. Bisognava far quasi tutto nuovo. Il che dava modo a Luca di tuonare contro il disordine della casa. Dopo di che s’aprivan le ostilità per la scelta del luogo.
I primi anni, questa era caduta su una angolo della stanza da pranzo, ma in seguito alle proteste della mamma per gli sbaffi di pittura e gli strappi che poi restavano sul parato, il Presepio, snidato e incalzato di stanza in stanza, finì in un luogo dell’anticamera dove, a causa della semioscurità del luogo, fu talvolta sommerso dai cappotti dei visitatori; i quali poi se ne andavano bianchi della farina che serviva a far la neve…
… Provvedutosi alla sistemazione orografica, non restava che popolare il paesaggio. Come in tutti i Presepi, non era chiara l’ora, in quanto vi si vedevano contemporaneamente gruppi che gozzovigliavano all’osteria mangiando spaghetti, talvolta con le mani, greggi che pascolavano, qualche donna che lavava i panni nel torrente. “A quell’ora?” direte. A quell’ora.
Il Presepio era affollato di strani nottambuli e, come pareva dovevasi dedurre dalla presenza delle stelle, era notte: persone affacciate alla finestra, una ragazzina che guidava le oche con un giunco, un maialino che grufolava nel trogolo, una vecchia all’arcolaio, un contadino con l’asino, che andava evidentemente al mercato, un arrotino che arrotava, un panettiere che sfornava, un pizzaiolo che faceva pizze.
Insomma, si facevano cose che solitamente si fanno in ore diversissime l’una dall’altra. E tutto, meno che dormire. Quella era una notte in cui non dormiva nessuno, a eccezione di poche pecorelle. C’erano persino comari che conversavano da un balcone all’altro. E, cosa straordinaria, tra greggi e grotte si ergeva anche qualche sontuoso palagio con colonne e peristili, ma in parte già allo stato di rudere.
A confondere vieppiù le idee circa l’ora, contribuiva il contegno dei pastori, dei quali vi era una straordinaria quantità e varietà. Uno con la pecorella sulle spalle, un altro che portava sulla testa una piccola paniera con le ricottine, un terzo steso a meriggiare con la siringa o lo sufolo sulle labbra, un quarto che, benché per molti fosse notte fonda, faceva ostinatamente solecchio con la mano sulla fronte, a ripararsi dai cocenti raggi d’un sole, che non c’era.
Non mancavano un cacciatore col fucile e il cane, né qualche cane da solo, acciambellato o abbaiante, né giocatori di carte o dadi all’osteria, sonatori di fisarmonica, zampognari. Nell’insieme, una specie di notte di San Giovanni…”

Esercizio: Trovate la definizione corretta fra le tre opzioni proposte

1. pia bisogna: a) sacra necessità; b) sacra battaglia; c) sacra evenienza
2. scaramucce: a) preparativi; b) controlli; c) lotte
3. malandati: a) malridotti; b) marciti; c) perduti
4. tuonare: a) urlare minacciando; b) pulire; c) combattere
5. s’aprivan le ostilità: a) cominciavano le ricerche; b) cominciavano le lotte; c) cominciavano i problemi
6. sbaffi: a) freghi, cioè macchie; b) disegni di soggetto religioso; c) setole perse dai pennelli
7. snidato: a) spostato; b) ingrandito; c) costretto a fuggire
8. gozzovigliavano: a) si picchiavano ubriachi;  b) si ingozzavano di cibo; c) facevano baldoria
9. nottambuli: a) che amano fare tardi a divertirsi; b) che passeggiano durante la notte; c) che escono fuori solo di notte
10. grufolava: a) si lavava; b) mangiava; c) si abbeverava
11. arrotava: a) affilava lame; b) faceva girare la ruota del mulino; c) eliminava l’acqua dalle stoffe con una pressa rotante
12. comari: a) preti; b) donne di paese; c) giovani galline
13. palagio: a) chiesa; b) campanile; c) palazzo
14. rudere: a) rovina; b) finito; c) consacrato
15. vieppiù: a) volutamente; b) visivamente; c) ulteriormente
16. meriggiare: a) canticchiare; b) riposare; c) fare merenda
17. sufolo: piccolo flauto; b) sigaro; c) sorriso
18. solecchio (fare solecchio): a) puliva gli occhi;  b) chiudeva gli occhi; c) proteggeva gli occhi
19. acciambellato: a) sfamato con una ciambella; b) avvolto a ciambella; c) del colore di una ciambella
20. zampognari: a) suonatori di uno strumento simile alla cornamusa; b) maniscalchi; c) veterinari

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12 verbi irregolari al congiuntivo presente

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Grammatica: il congiuntivo presente

congiuntivo presente

In questo post avete potuto studiare le forme dei verbi regolari delle tre coniugazioni “-are”, “-ere”, “ire” al presente congiuntivo, nonché alcune forme di verbi irregolari. Qui di seguito vi proponiamo altri 12 verbi irregolari (le forme in rosso sono irregolari).

 12 verbi irregolari

andare

cogliere

dire

dovere

io

vada

colga

dica

debba

tu

vada

colga

dica

debba

lui/lei/Lei

vada

colga

dica

debba

Noi

andiamo

cogliamo

diciamo

dobbiamo

Voi

andiate

cogliate

diciate

dobbiate

Loro

vadano

colgano

dicano

debbano

fare

morire

potere

tradurre

io

faccia

muoia

possa

traduca

tu

faccia

muoia

possa

traduca

lui/lei/Lei

faccia

muoia

possa

traduca

Noi

facciamo

moriamo

possiamo

traduciamo

Voi

facciate

moriate

possiate

traduciate

Loro

facciano

muoiano

possano

traducano

tenere

trarre

valere

volere

io

tenga

tragga

valga

voglia

tu

tenga

tragga

valga

voglia

lui/lei/Lei

tenga

tragga

valga

voglia

Noi

teniamo

traiamo

valiamo

vogliamo

Voi

teniate

traiate

valiate

vogliate

Loro

tengano

traggano

valgano

vogliano

Note:

  1. Di solito, le forme irregolari del congiuntivo, sono simili a quelle del presente indicativo irregolare, come potete constatare voi stessi confrontando alcuni verbi di questa tabella con quelli di quest’altra tabella
  2. Come cogliere si coniugano tutti i verbi in “-gliere”, come togliere, distogliere, raccogliere, scegliere, sciogliere.
  3. Come dire si coniuga il suo composto predire.
  4. Come tradurre si coniugano ridurre, condurre, produrre, sedurre.
  5. Come tenere si coniugano i suoi composti contenere, ritenere, astenersi.
  6. Come trarre si coniugano estrarre, contrarre, distrarre, attrarre, protrarre.
  7. Come vale si coniuga prevalere.

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Il Natale: un esercizio sul lessico

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Questa piccola comprensione sul tema del Natale vi permetterà di imparare o ripassare il lessico natalizio. Unite le parole seguenti alle immagini, poi inseritele nel testo.

1. Albero di Natale
2. Babbo Natale
3. Canti
4. Doni
5. Luci
6. Panettone
7. Presepe
8. Stella di Natale
9. Zampone

________________________________________________________

a

a

b

b

c

c

_________________________________________________________

d

d

e

e

f

f

_________________________________________________________

g

g

h

h

i

i

_________________________________________________________

a. ___ b. ___ c. ___ d. ___ e. ___ f. ___

Il Natale

Il Natale è una festa accompagnata da diverse tradizioni, sociali e religiose, spesso variabili da paese a paese.
Tra i costumi, le pratiche e i simboli familiari del Natale è possibile ricordare il presepe, l’albero natalizio, la figura di Babbo Natale, lo scambio di auguri e di doni.

In particolare il __________ , derivato da rappresentazioni medievali che la tradizione fa risalire a san Francesco d’Assisi, è una ricostruzione figurativa della natività di Gesù ed è una tradizione particolarmente radicata in Italia.

L’ _________ è invece un abete addobbato con piccoli oggetti colorati (soprattutto palle di diversi colori), luci, festoni, dolciumi e altro. Le origini vengono in genere fatte risalire al mondo tedesco nel XVI secolo, sulla base di preesistenti tradizioni cristiane e pagane. L’abete di Natale assunse gradatamente anche un significato nuovo: venne a simboleggiare la figura di Gesù, il Salvatore che ha sconfitto le tenebre dei peccato: per questo motivo si è cominciato ad adornarlo di ________.

_________ , presente in molte culture, è un vecchio con la barba bianca che distribuisce i _________ ai bambini, di solito la sera della vigilia di Natale. Deriva dalla figura storica di san Nicola di Bari, ma nella sua forma moderna si è diffuso a partire dal XIX secolo negli Stati Uniti.

Molte tradizioni natalizie sono infine legate alla musica ( _________ natalizi come Tu scendi dalle stelle e Jingle Bells), a particolari piante (l’agrifoglio, il vischio, la ________ ) e pietanze sia dolci (__________ , pandoro e altri dolci natalizi) che salati (_________ , cotechino), spesso con forte variabilità da regione a regione.

(Testo tratto e adattato da Wikipedia)

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L’italiano con una mamma IMperfetta: “Alla fine arriva Gabriele”

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  • Ascolta la videochiamata che fa Patrizia alla sua amica Chiara. Rispondi alle domande:

1)una mamma imperfetta Conoscete i dialetti italiani? Secondo voi Patrizia ha un accento:

  1. milanese;
  2. siciliano;
  3. napoletano;
  4. torinese.

2) Patrizia chiama Chiara per sapere se…

3) La figlia di Patrizia, Karen, si è appena…

4) “Scassare” significa a) far cadere, b) rompere; c) colorare.

5) Quante librerie ha scassato Karen fino a ora?

6) Secondo Patrizia Karen assomiglia a…

  • Adesso guarda il resto dell’episodio ”Alla fine arriva Gabriele” dalla serie “Una mamma IMperfetta” (seconda serie).

Abbina a ogni personaggio la frase giusta:

1) Chiara

2) Figlia di Chiara

3) Gabriele

4) Amica di Chiara

5) Marito di Chiara

6) Patrizia

è caratteriale – fa un disegno – fa un corso di pasticceria – abita a Napoli – ha rimesso in ordine la casa – lavora come baby sitter “in prestito” – ha fatto i compiti – ascolta sua moglie mentre lei parla a letto – lavora in gioielleria – è geloso di Gabriele – ha dei gemelli – ha fatto le scuole magistrali – suo marito si chiama Nicola – è un uomo di oggi (“moderno”) – ha accudito i gemelli – scongela una lasagna – è fidanzato con Marco -

  • Osserva queste frasi ascoltate nell’episodio. Una contiene un errore. Quale?

a) oltre che bello è bravo davvero.

b) non sapevo che fossi gay.

c) l’importante è che non ci sia nessun problema che io badi i tuoi figli.

d) ma a te non sembra che tutti i ragazzi carini, intelligenti, dolci e attenti sono tutti gay?

e) perché lo dici come se fosse un guaio?

  • Completa queste frasi con le preposizioni giuste:
  1. difficoltà ___ reperimento di uomini eterosessuali dotati ___ una qualche sensibilità.
  2. _____ Alpi alle Piramidi e dal Manzanarre _____ Reno (frase tratta dalla poesia “il 5 maggio” di Alessandro Manzoni).
  3. uscite ___ scoperto!
  • Provate a spiegare con parole vostre queste tre frasi.
  • Quale di queste frasi appartiene a un registro…
  1. formale, scritto?
  2. parlato, colloquiale?
  3. letterario?
  • Secondo Chiara chi deve uscire allo scoperto?

a) tutti gli omosessuali d’Italia;

b) gli eterosessuali sensibili, che sanno ascoltare le donne;

c) le donne sottomesse da mariti prepotenti.

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Philippe è fuggito ancora! L’evasione raccontata con Giacomo Casanova, una canzone e le preposizioni

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collageCi risiamo si avvicina il Natale, a scuola si prepara l’albero e Philippe, che dell’allestimento rappresenta l’elemento più importante, decide di fuggire! L’ispirazione a ritentare l’avventura, gliel’ha data l’ascolto della canzone Via di qua, interpretata da Mina e da Fausto Leali. Questa volta è andato verso nord (vi ricordate che l’anno scorso è stato a Roma?) per visitare una bellissima città del Veneto: Padova. Pur non essendo una città di grandi dimensioni, Padova è famosa in tutto il mondo per la grande Basilica dedicata a Sant’Antonio, una delle più importanti figure della devozione religiosa, m non solo: qui potete ammirare in tutta la sua elegante ampiezza, la seconda piazza più grande d’Europa, il Prato della Valle. A sera, Philippe è tornato: in fondo, quale posto è migliore della propria casa (o del proprio albero)? Tutto bene, ma…  l’anno prossimo?

Adesso, prima di ascoltare qui la canzone, provate ad inserire negli spazi mancanti del testo le parole che trovate qui elencate, seguendo la logica del discorso:
collage2spazzatura – messaggio – me ne vado – camminare – tribù – semaforo – svendita – si dirada

I discorsi del vento,
le colline, la serenità,
il __________ più lento
della piccola comunità
dove sanno tutti
tutto quello che si fa.
Strade che ti stringono addosso,
condannato alla velocità,
ogni __________ rosso
è un insulto alla mia libertà.
Quante volte ho detto
“_________ via di qua!”
E via di qua dove il tempo si riposa
e via di qua dove l’ombra  __________,
e via di qua dove un passo è già una casa,
però dico che me ne andrò
ma quando non so.
Da un anonimato selvaggio
difendiamo un po’ di intimità,
prego lasciare __________
qualcheduno vi richiamerà.
__________ totale per cessata attività.
Anche un camion di __________
col lampeggiatore giallo e blu
è un rumore che rassicura
dentro il buio che respiri tu,
gente del mio spazio,
gente della mia _________.
E via di qua dove il tempo si riposa,
e via di qua dove l’ombra si dirada,
e via di qua dove non esiste offesa,
però dico che me ne andrò ma quando non so.
E via di qua dove il tempo si riposa,
e via di qua dove l’ombra si dirada,
e via di qua dove un passo è già una casa,
però dico che me ne andrò
ma quando non so
ma quando non so
ma quando non so

Esercizio 2. Uno dei più famosi fuggitivi che appartenga alla nostra Storia è sicuramente Giacomo Casanova, conosciuto forse ai più per l’ arte delle seduzione che praticava con tanta maestria: egli si rese protagonista nel 1756 di una rocambolesca evasione dal famigerato carcere dei Piombi di Venezia, ove era stato imprigionato poco più di un anno prima con le accuse di libertinaggio, blasfemia e circonvenzione di alcuni nobili. Il Casanova raccontò le circostanze della sua fuga, da quello che era considerato a quei tempi alla stregua di un carcere di massima sicurezza come i nostri, in un libro che intitolò Storia della mia fuga dai Piombi di Venezia, da cui è stato tratto il brano che segue nel quale dovete inserire le preposizioni semplici o articolate che la logica richiede.

“Oltre i Piombi e i Quattro gl’Inquisitori avevano _____ loro disposizione diciannove orribili prigioni _____ sotterranei dello stesso palazzo, e lì erano rinserrati coloro che avessero commessi tali delitti _____ meritare la pena _____ morte. Già, tutti i giudici di questo mondo hanno sempre creduto che il risparmiare la vita _____ chi sarebbe meritevole _____  pena capitale sia una grazia, anche se _____ morte vien sostituito il carcere più orrendo e spaventoso. Quelle prigioni sotterranee son delle vere tombe, ma vengono chiamate Pozzi _____ una buona ragione: sono difatti inondate _____ acqua del mare. Penetra l’acqua per la loro stessa inferriata, larga appena un piede quadrato, e da cui ricevono un po’ _____ luce; e sale anche a due piedi di altezza, così che lo sciagurato prigioniero se ne deve rimanere sempre appollaiato su di uno scannetto, se non vuole continuamente trovarsi ____ un bagno _____ acqua salata. Su due di quelli scannetti è steso il pagliericcio e son collocate, ogni mattina, la brocca dell’acqua, la scodella _____ minestra e la porzione _____ biscotto che il disgraziato deve mangiar subito che glielo portano, perché dei sorci di chiavica, più grandi di quello che io ho veduto presso alla trave, s’affretterebbero _____ strapparglielo _____ mano. Queste orrende prigioni sono, per lo più, destinate a’ condannati a vita. Quantunque il nutrimento sia tale _____ far ritenere impossibile che un uomo possa là dentro vivere oltre i cinque o i sei mesi, pure molti di quei disgraziati arrivarono a marcirvi fino _____ vecchiaia. Mi era stato assicurato che _____ que’ giorni v’era morto un vecchio ottantenne, rinchiuso laggiù _____ quarant’anni! Chissà!… “…

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L’italiano cantando: tutte le canzoni del 2013

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sanremoblog

Ecco a voi una nuova lista di 60 esercizi e attività didattiche riguardanti l’insegnamento dell’italiano a studenti stranieri attraverso le canzoni. Tutti i post sono stati suddivisi per livello di conoscenza della lingua (cercando di seguire il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue) e sono stati provati in varie classi durante le lezioni d’italiano per stranieri che si tengono presso l’Accademia del Giglio, spesso con un occhio di riguardo al CLIL. Tra parentesi trovate anche delle indicazioni sul tipo di attività da svolgere con la canzone, se ci sono esercizi di grammatica o altro. L’ordine è alfabetico per cognome del cantante.

Non dimenticate di cantare le canzoni perché:

  1. memorizzerete meglio il lessico acquisito;
  2. migliorerete la vostra pronuncia;
  3. imparerete divertendovi e rilassandovi! 

Se avete bisogno di assistenza, contattate gli insegnanti della nostra scuola a adg.assistance@gmail.com oppure lasciate un commento.

Se sei un insegnante e vuoi utilizzare il nostro materiale, lo puoi fare, ma ti preghiamo di rispettare le regole del nostro disclaimer, grazie!

Italiano con le canzoni – LIVELLO A1/A2

“Chiamami Napoleone” di Samuele Bersani (lessico, personaggi famosi, anche per B1)

“Una su un milione” di Alex Britti (futuro semplice e composto, lessico)

“Guardia ’82″ di Brunori Sas (imperfetto, lessico della spiaggia, cultura italian anni ’80)

“Che lavoro fai?” di Bugo (lavoro e sport)

“Un giorno di settembre” di Sergio Caputo (ascolto, comprensione scritta, anche per B1)

“Pedro” di Raffaella Carrà

“Cosa hai messo nel caffè?” di Riccardo del Turco o Malika Ayane (ascolto, comprensione scritta, espressioni idiomatiche)

“Il giardiniere” di Niccolò Fabi (mestieri, contrari)

“Che fico!” di Pippo Franco (quiz con soluzioni alla fine)

“Se mi vuoi” di Irene Grandi e Pino Daniele (ascolto, da abbinare al film “Nessuno mi può giudicare”)

“Estate” di Jovanotti (ascolto, lessico)

“Gente della notte” di Jovanotti (mestieri)

“Alfonso” di Levante (lessico, passato prossimo, preposizioni, condizionale, futuro, parolacce)

“Memo” di Levante (ascolto)

“E se poi” di Malika Ayane (congiuntivo imperfetto, espressioni idiomatiche)

“Vacanze romane” dei Matia Bazar (lessico, ascolto, cultura generale, anche B1)

“Ma che freddo fa” di Nada (lessico, espressioni idiomatiche)

“Canto dello sciatore” di Assia Noris (ascolto, anni trenta, futuro e condizionale, lessico della montagna)

Il mio nuovo sogno con Rapunzel della Disney (pronomi complemento, preposizioni, ascolto)

“Cambia-menti” di Vasco Rossi (lessico, ascolto, anche per B1)

“Ogni volta” di Vasco Rossi (pronomi riflessivi, diretti, indiretti, tonici e atoni)

“Alghero” di Giuni Russo (preposizioni, comprensione scritta, Alghero)

“Boy band”dei Velvet (quiz con soluzioni)

“L’estate” di Antonio Vivaldi (conversazione, brainstorming, comprensione scritta)

Italiano con le canzoni – LIVELLO B1/B2

“Era il tempo di marzo” degli Alunni del Sole (imperfetto, passato prossimo, espressioni idiomatiche)

“Il bersagliere ha cento penne (Il partigiano)” di anonimo (canto popolare, concordanza dei verbi)

“E tu” di Claudio Baglioni (quiz con soluzioni, espressioni idiomatiche)

“E sarà a settembre” di Andrea Bocelli (futuro e passato remoto)

“Fuori dal tempo” dei Bluvertigo (lessico, congiuntivo, pronomi relativi, comprensione scritta, anche per C1)

“Fisico & Politico” di Luca Carboni e Fabri Fibra (lessico, conversazione, espressioni idiomatiche)

“Mi manchi” di Simone Cristicchi (lessico, pronomi indiretti)

“Te l’ho detto tante volte” di Orietta Berti (imperativo negativo)

“Una lacrima sul viso”  di Bobby Solo (+ “Una furtiva lagrima” di Donizzetti, pronomi e passato remoto)

“Ma quale idea” di Pino D’Angiò (passato prossimo, pronomi)

“Il bandito e il campione” di Francesco De Gregori (superlativi assoluti irregolari)

“L’anima vola” di Elisa (pronomi)

“Cigno nero” di Fedez feat. Francesca Michielin (conversazione, espressioni idiomatiche, comprensione scritta)

“Troppo buono” di Tiziano Ferro (pronomi)

Sotto casa di Max Gazzè (registro formale e informale, sinonimi, sintassi)

“Quando una stella muore” di Giorgia (lessico, sintassi, ascolto, anche per A2)

Bobo Merenda di Enzo Jannacci (voci onomatopeiche)

“Il sale della terra” di Luciano Ligabue (lessico, ascolto, comprensione scritta)

“Vivere il mio tempo”  dei Litfiba (condizionale, lessico del mare)

“Anche il tempo può aspettare” di Antonio Maggio (espressioni, pronomi relativi, anche C1)

“Mi servirebbe sapere” di Antonio Maggio (quiz con soluzioni, espressioni idiomatiche)

L’essenziale di Marco Mengoni (quiz con soluzioni)

“Mamma voglio anch’io la fidanzata” di Natalino Otto (genere e numero, produzione scritta, “ci vuole”)

“Una notte a Napoli” dei Pink Martini (comprensione scritta, quiz con soluzioni)

“Limpido” di Laura Pausini feat. Kylie Minogue (futuro, traduzione dall’inglese, comprensione scritta)

“In equilibrio” di Ilaria Porceddu (lessico del circo, dialetto sardo)

“La via di casa” dei Tre Allegri Ragazzi Morti (imperativo coi pronomi, “quello che”, ascolto)

“Che fantastica storia è la vita” di Antonello Venditti (ascolto, congiuntivo)

I migliori anni della nostra vita di Renato Zero (quiz con domande di vario genere)

Italiano con le canzoni – LIVELLO C1/C2

“La fidanzata” degli Articolo 31 (linguaggio parlato, congiuntivo, comprensione del testo)

“Te lo leggo negli occhi” di Franco Battiato (ascolto, pronomi combinati)

La sedia da spostare” di Giorgio Gaber (lessico, verbi, politica)

“Vorrei” di Francesco Guccini (l’infinito con le preposizioni, il condizionale, il congiuntivo, lessico)

“Le notti di maggio” di Fiorella Mannoia (forma impersonale)

“Via di qua” di Mina e Fausto Leali (lessico e preposizioni, Casanova)

“Ti è mai successo” dei Negramaro (uso dell’infinito)

Qui trovate altre oltre 100 canzoni per imparare l’italiano! e qui altre 50!

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L’italiano con una mamma IMperfetta: “Aspettarsi l’inaspettato”

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Guarda tutto l’episodio “Aspettarsi l’inaspettato” dalla serie “Una mamma IMperfetta” (seconda serie).

collageAdesso riguarda il primo minuto e mezzo dell’episodio e esegui gli esercizi.

  • “Credo che Antonio non si senta bene”. Trasforma questa frase usando l’espressione “mi sa che”.

__________________________________

  • Completa le frasi.

Oggi succedono due cose importanti, anzi tre:

  1. la prima è che io _____________________
  2. la seconda è che antonio ha 38 e mezzo di febbre e io non posso _______________________
  • la terza avete capito qual è? ___________________________________

 

  •  Adesso ascolta quello che dice Alexandra, la baby sitter che non parla molto bene italiano, anche se si fa capire. Questo è il suo discorso, correggi i suoi errori:

I giorni pari mattina faccio baby sitter a Martina quattro anni, i giorni dispari mattina a Manuele di tre anni. Il pomeriggio sono impegnata da signora Chiara, le sere che c’ho faccio fatti miei. Il sabato vado sempre dal parrucchiere. Io posso badare al bambini di signor Chiara solo pomeriggio. Mi dispiace tanto. E Gabriele baby sitter gay è un bravo ragazzo, sì sì, io ho cambiato idea su lui, molto bravo.

  •  Riguarda il resto dell’episodio e sottolinea solo le frasi vere.
  1. Chiara sventa alcuni incidenti e viene insultata per la Sua guida.
  2. Chiara incontra dei milanesi per fare una ricerca.
  3. Chiara riesce molto bene a fare la sua presentazione.
  4. Davide il marito è con Gabriele a casa.
  5. Secondo Gabriele solo gli omosessuali sanno veramente ascoltare le donne.
  6. Secondo Davide Chiara non deve fare generalizzazioni sui comportamenti degli eterosessuali.
  7. Davide sta cucinando.
  8. Chiara e le sue amiche sono sempre riuscite a vedersi fin da quando erano bambine.
  9. Chiara e le sue amiche sono escono spesso insieme nel fine settimana.
  10. Claudia, un’amica di Chiara, è felice perché è stata assunta.

 

  • Quasi alla fine dell’episodio, al supermercato viene dato un annuncio. Leggilo e  completalo con le seguenti preposizioni: davanti – al – degli – a – dal

Attenzione! ________ reparto detersivi c’è una donna che è riuscita _________ trovare un lavoro dopo che è stata licenziata. Se volete vederla ______ vivo, toccarla o scattarle foto, la trovate __________ allo scaffale ___________ ammorbidenti. Correte tutti, è un occasione unica.

  • Chi dice queste frasi?

Chiara – Gabriele – la collega di Chiara – Claudia -

  1. Credo sia più una questione di indole della persona.
  2. Direi che li avete stesi.
  3. Avete fatto un fioretto per me!
  4. io speravo che Claudia ce la facesse a trovare un lavoro, però di questi tempi non pensavo succedesse veramente.
  5. Noi qui ci lasciamo ma ci vedremo ancora (canzone di Mina).
  6. Siamo quelle che hanno sempre l’impressione che gli manchi qualcosa.
  • Quanti verbi al congiuntivo trovi nelle frasi sopra?
  • Abbina le frasi.
  1. Se stendi qualcuno…
  2. se fai un fioretto…
  3. se hai un indole buona…

significa che…

a) ti comporti bene.

b) hai vinto contro di lui.

c) ti impegni a fare una rinuncia, in cambio chiedi a Dio (o alle divinità) che qualcosa che desideri molto si avveri.

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